Anchor Text SEO: Guida all‘utilizzo in 4+4 consigli
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La scelta delle anchor text durante la fase di link building, sia interna che esterna, è molto importante per migliorare la qualità SEO del proprio sito web. La giusta strategia è quella di non forzare troppo la mano, ma neanche di perdere opportunità di crescita, ma lo vediamo nel dettaglio in questo articolo.
In questa breve guida vi proporrò un approccio per valutare la scelta delle ancore ai link, evitare eventuali penalizzazioni e non dare troppo nell’occhio.
Ricordiamoci che la manipolazione delle ancore testuali in realtà non sarebbe una pratica "ben vista" dall’algoritmo di Google, questo perché nella loro visione di mondo perfetto tutto dovrebbe essere naturale!
Sì, come no! 🙂
Cos’è un anchor text?
Facciamo però un grande passo indietro: che cos’è un anchor text? Quando si parla di anchor text, oppure ancora testuale, si intende in una pagina web la parte di testo che linka verso un’altra risorsa (interna oppure esterna che sia). Per farmi capire ancora meglio, sono quelle parole sottolineate di colore blu che vedete quando leggete un testo su un sito web. Per definire un’ancora testuale è necessario includere le parole che abbiamo scelto per l’ancoraggio all’interno del tag html <a>.
Perché gli anchor text sono così importanti?
Lo sono perché trasmettono un valore SEO incredibile. Il problema è che spesso se ne è fatto un uso improprio e per questo motivo Google rilasciò Penguin, che in qualche modo ha costretto i SEO a rivederne l’utilizzo.
Quali tipi di anchor text esistono?
Se vogliamo realizzare un ottimo profilo di link che sia il più naturale possibile, dobbiamo conoscere quali tipi di ancora esistono. Possiamo classificarle in 6 tipologie:
- Ancora esatta: utilizzo la chiave esatta per la quale voglio posizionarmi in SERP;
- Ancora parzialmente esatta: utilizzo termini correlati alla chiave principale;
- Ancora brand: vado ad utilizzare la chiave esatta utilizzando il nome del brand;
- Ancora url: utilizzo la URL come ancora;
- Ancora sinonimi / correlati: utilizzo sinonimi o termini correlati alla chiave principale;
- Ancora generica / immagine: utilizzo termini generici o immagini totalmente non in tema con il termine chiave.
Come ottimizzare le anchor text per la SEO
Nella guida ufficiale di Google viene espresso chiaramente che:
un buon anchor text aiuterà Google a comprendere di cosa tratta la pagina che stai linkando.
Capite quindi quanto questo possa impattare a livello SEO?
Sempre all’interno della sua guida ufficiale (link segnalato da Tagliablog) Google ci segnala 4 consigli per migliorare l’inserimento delle anchor text.
1# Utilizza testi descrittivi
Il testo di ancoraggio dovrebbe dare l’idea di base su ciò che l’utente troverà facendo clic su quel link. Ovvero se noi stiamo scrivendo un articolo sulle attrazioni della città di Firenze e vogliamo collegare un approfondimento alla storia del Duomo potremmo utilizzare come parola chiave ancora "storia del Duomo di Firenze". Evitiamo invece di utilizzare ancore troppo generiche senza keyword e relazioni con la pagina linkata (ad esempio "scopri di più", "clicca qui").
2# Usa poche parole e non frasi
Troppo spesso vedo ancore testuali applicate ad intere frasi. Questo è l’errore più grande che tu possa fare! Utilizza un testo breve ma descrittivo (4-5 parole massimo) e non 2 righe del contenuto.
3# Formatta i link in modo che siano rilevanti nel contenuto
Rendi le ancore graficamente diverse rispetto al testo. Ad esempio imposta un colore diverso, oppure utilizza il sottolineato per rendere evidente che lì sotto c’è un link.
4# Utilizza anchor text anche per i link interni
Non scordiamoci che una buona link building interna aiuta a migliorare la qualità SEO on-site del nostro sito web. Se abbiamo risorse interne utili da collegare ad un contenuto, colleghiamole!
Puoi approfondire leggendo il post: Gli errori di Link building interna più comuni: lo studio di SEMrush.
Ricorda che l’anchor text è determinante quanto il link, perciò Google ritiene importante che non venga manipolato e che sia naturale!
Strategie per l’ottimizzazione SEO degli anchor text
Oltre ai 4 ottimi consigli che Google ci invita ad utilizzare, voglio consigliartene altri per non cadere nella trappola ed evitare penalizzazioni SEO. Personalmente tengo in considerazione alcuni fattori sia per la scelta del tipo di ancora da utilizzare (vedi la lista sopra), sia per la scelta del follow e nofollow (differenza tra follow e nofollow).
Fattore 1: Profilo anchor text
Il primo fattore da tenere in considerazione è senza dubbio partire dal profilo backlink di un sito web. La suite di SEMrush ci aiuta molto in questo perché ha al suo interno uno strumento molto utile che analizza l’intero profilo backlink di un dominio: Analisi Backlink.
Già solo con questo strumento possiamo capire dove agire e che margine di manovra abbiamo.
La tab "Anchor" ci indica quali sono le principali ancore testuali che collegano i siti esterni al nostro. Se notiamo una percentuale troppo alta per una chiave dobbiamo cercare di diminuirne la distribuzione. Un modo per farlo è utilizzare ancore più generiche, oppure sinonimi, ma se non vogliamo rischiare prendiamo in considerazione di utilizzare la chiave Brand.
Solitamente questa considerazione la valuto in base alla pertinenza del contenuto, ma ne parliamo nel punto 3.
Fattore 2: Profilo Backlink
La tab "Backlink" mostra una panoramica sugli attributi e tipi di link. Dobbiamo capire in quale percentuale riceviamo link di tipo follow e nofollow. Perché questo? Perché è alquanto innaturale che un profilo backlink sia del tutto follow e Google questo lo sa. Pertanto siate furbi e non rischiate.
Spesso avere dei link nofollow che "sporcano" il profilo backlink aiuta a non sollevare troppe attenzioni. Lo so sembra assurdo, ma un profilo link perfetto è pericoloso!
Fattore 3: La pertinenza
La pertinenza dell’ancora all’interno di un contenuto è forse il fattore più determinante in ottica di posizionamento SEO. L’algoritmo di Google oltre a scansionare l’ancora del link, determina se il contenuto che lo circonda è pertinente con essa.
Un piccolo consiglio è quello di utilizzare le chiavi di tipo Brand o URL, oppure il nofollow, nei casi in cui la pertinenza con la pagina di destinazione non sia proprio in tema. Diciamo che è un piccolo salvagente.
Un altro ottimo strumento che possiamo utilizzare è senza dubbio la Search Console che ci indica bene o male gli stessi valori.
Fattore 4: La posizione del link
Se ti stai chiedendo dove sia meglio posizionare il link all’interno di un contenuto la risposta è il più in alto possibile e all’interno del contenuto.
I link nel menù, sidebar e footer sono "quasi" inutili.
Anchor text: precauzioni in ottica SEO
Il miglior consiglio che posso darti è quello di utilizzare la testa e di non abusare del potere delle anchor text nei tuoi link, interni o esterni che siano. Come avrai ben intuito sono molto importanti e davvero influenzano il posizionamento sulle SERP. Per questo motivo Google le tiene d’occhio.
Cerca di creare un profilo di ancore naturali, e questo significa che non deve essere perfetto altrimenti c’è qualcosa che non va!
E tu quali best practice segui per ottimizzare i tuoi testi di ancoraggio dei link?
Se anche tu hai dei consigli scrivilo nei commenti che sono curioso di saperlo!
via SEMrush Blog
November 27, 2019 at 07:27AM